Torre Civica
L'orologio pubblico
Scheda di dettaglio
Viene chiamata comunemente la Torre dell'orologio pubblico. E' un edificio di struttura semplice ed elegante, alto e slanciato, imponente e maestoso. S'innalza su Piazza Don Bosco, di fronte alla chiesa matrice.
Sorge sui ruderi dell'antica Chiesa della Madonna delle Grazie. Di questa chiesa, di cui non sappiamo molto, è ancora visibile la vecchia campana, sul retro della torre civica, collocata su di un campanile a vela. Sulla facciata che dà su Piazza Don Bosco, è collocato l'orologio e lo stemma del paese. Fino a qualche decennio fa era adibita ad uffici, tra cui il dazio.
Al suo posto, prima, c'era un'altra torre, meno alta ed imponente. Stava sulla Chiesetta della Madonna delle Grazie, dalla parte che si affacciava sul Largo Piazza(ora, Largo Don Bosco).La chiesetta da tempo era abbandonata. In essa non si officiava, anche perché era pericolante. Nasceva e cresceva l'erba sul tetto e lungo le pareti. Un brutto giorno, si verificò quello che da tempo si aspettava: un boato, il crollo. Fortunatamente di lì, in quel momento, non passava nessuno. Fu portato via il materiale. Rimase lo spazio. Si fece innanzi la Congregazione del Protettore S.Amatore, che lo comprò, con l'intenzione di ricostruire la cappella. L'atto pubblico di compravendita fu stipulato dal notaio Sabino Volpe di Capurso.
Il Comune decise di ricostruire la torre, poiché la popolazione si lamentava, voleva l'orologio pubblico. Nell'atto si dice: "...in vista della necessità e dell'urgenza di dare al paese la comodità di un pubblico orologio, giacché da parecchio tempo vi è privo e dagli abitanti si reclama insistentemente". La Congregazione cedette al Comune una striscia lunga m. 7 e larga m. 3,50,con l'espresso intento di ricostruire la Torre dell'orologio. L'incarico di progettista e di direttore dei lavori fu affidato all'ing. agronomo Giuseppe Rossetti di Valenzano, il quale previde una spesa di L. I8.235. Il Sindaco allora era Michele Ronchi. Il progetto fu approvato il 14 marzo 1923. Nel frattempo morì l'ing. Rossetti.L'incarico allora fu affidato all'ing. Gino Giusfredi, il quale il 1° settembre 1923 presentò un nuovo progetto che prevedeva la spesa di L. 35.000. I lavori furono aggiudicati, a licitazione privata, al mastro muratore Angelo Sciannameo di Noicattaro, figlio di Nicola e di Chiara Anelli. I Cellamaresi sostavano in piazza e vedevano sorgere la Torre metro per metro, sentendosi orgogliosi e fieri di dover avere una Torre così bella ed imponente.
Fino a m. 6,50 si adoperò il materiale della vecchia torre, che era stato conservato altrove. Per la parte superiore si adoperò il materiale nuovo: i tufi provenivano dalle cave di Capurso. Era alta complessivamente m. 20. La consegna da parte dell'impresa avvenne il 25 gennaio 1925.
L'orologio fu sistemato dai fratelli Terribile da Uscio, Comune in provincia di Genova, in cui è molto sviluppata l'industria degli orologi da campanile e da torre.