I vicoli e le piazze
Nel censimento del 1931 compariva ancora la denominazione "Largo Piazza".
Per i nostri antenati era semplicemente la "Piazza", su cui, la sera si intrattenevano per sapere quello che era successo durante la giornata, mentre erano stati in campagna, e dove incontravano i datori di lavoro, che li ingaggiavano per l'indomani.
Su questa piazza si affacciano la Chiesa Matrice e la Torre dell'orologio. Successivamente si volle dare una denominazione e si scelse il nome di Giovanni Bosco, Santo del lavoro, Patrono degli apprendisti, gran educatore di giovani. Fu proclamato Santo nel 1934 e, in quell'occasione, gli amministratori di Cellamare vollero dedicare a lui la piazza più bella del paese, nel borgo antico. Durante il fascismo si chiamò Piazza della Rivoluzione. E' lunga m. 60 e larga m. 31.
Antistante il Castello, è lungo m. 34 e largo m. 13. Sfociano su questo largo: Via Castello, Via G. Pacifico, Via D. Dinatale e Via G. Losurdo.
Durante il fascismo si voleva cambiare la denominazione, ma la Prefettura non lo permise, in quanto ricordava un luogo della Cellamare medievale. Lo stesso dicasi per Via Caracciolo che richiama alla mente il periodo in cui il paese fu sotto la dominazione dei feudatari di questo nome prestigioso e nobilissimo.
E' lunga m. 77,50 e larga m. 3,70. E' la via, che conduce al Castello. È la via che conduce al castello. È una delle più antiche del paese. Durante il fascismo fu chiamata Via Arnaldo Mussolini (il 10 dicembre 1938 deliberazione podestarile n. 68). Va da Piazza Don Bosco a Largo Castello.
E' lunga m. 79 e larga m. 2,80. Ricorda San Sabino da Canosa, vescovo del VI secolo che, oltre ad essere il patrono di quella città, fu anche il primo patrono di Bari, prima dell'arrivo dall'Oriente del quadro miracoloso della Madonna di Costantinopoli e di San Nicola di Mira. Non dobbiamo dimenticare che Cellamare fu feudo della Curia di Bari. Non c'è da meravigliarsi, perciò, che una delle sue vie, nel borgo antico, sia dedicata a San Sabino. Va da Piazza Don Bosco a Via Caracciolo.
È lunga m. 59,35 e larga m. 2,40. È una delle strade che risalgono al Medioevo. Lì c'era il forno pubblico ancora oggi funzionante.
Già Vico 3° dietro Castello. Giovanni Losurdo era figlio di Michele e di Losurdo Rosa. Nacque a Cellamare il 28 giugno 1892. In qualità di soldato del 19° Fanteria prese parte alla Grande Guerra. Morì a 24 anni il 27 agosto 1916 a Saciletto in seguito a bronco polmonite destra contratta in zona di guerra. È lungo m. 14 e largo m. 1,35. Parte da Largo Castello.
Già vico I° dietro Castello. Giuseppe Pacifico era figlio di Francesco. Nacque a Cellamare il 26 febbraio 1894. Prese parte alla Prima Guerra Mondiale, come soldato del reggimento Fanteria. Morì a Gradisca, per le ferite riportate in combattimento. E' lungo m. 24,5 e largo m. 6,90. Parte da Largo Castello e arriva su Via Marconi.
Già Vico I° Via Castello. Vito Giuseppe Ronchi era figlio di Vito e di Nardulli Francesca. Nacque a Cellamare il 3 aprile 1895. Prese parte alla Grande Guerra in qualità di soldato nell'Arma dei Bersaglieri 8° Reggimento -19° Reparto d'assalto. Morì all'età di 23 anni, in zona di guerra il 10 maggio 1918, in seguito a ferite riportate in combattimento. Fu insignito della medaglia d'argento al valore militare. E' lunga m. 20 e larga m. 3. Va da Via Castello a Via San Sabino.
Già Vico III° Via Castello. Vito Scattaglia era figlio di Francesco e di Digioia Antonia. Nacque a Cellamare il 2 giugno 1893. Fu soldato del 9° Fanteria. Prese parte alla Grande Guerra. Morì a Straussina I'8 aprile 1916 in seguito a ferite di proiettile riportate in combattimento. Aveva solo 23 anni. E' lunga m. 23,50 e larga m. 1,50. Parte da Via Castello e termina in Via San Sabino.
Già Vico II° Via Castello. Amatore Di Gioia era figlio di Francesco e di Ronchi Angelica. Nacque a Cellamare il 13 febbraio 1887. Prese parte alla Grande Guerra in qualità di soldato del 135° Reggimento-32° Fanteria. Morì a 29 anni in zona di guerra (Monte Civaron -Regione Mesola) il 13 agosto 1916 per una pallottola di fucile al cuore. Questo vico è lungo m. 19,80 e largo m. 1,85. Parte da Via Castello.
Già Vico II° dietro Castello. Donato Di Natale era figlio di Giuseppe e di Spinelli Teresa. Nacque a Cellamare il 25 aprile 1895. Era mitragliere. Apparteneva alla 2073° Compagnia. Prese parte alla Grande Guerra. Morì a 22 anni il 7 ottobre 1917 a Mesgrigny (Aube -Francia) per intossicazione di gas e paralisi respiratoria. È lungo m. 55 e largo m. 2,50. Va da Largo Castello a Via Pacifico.
È dedicata alla nobilissima Famiglia Caracciolo, che si imparentò con la Famiglia Giudice, altrettanto nobile, e si ebbe così il ramo Giudice-Caracciolo. Il feudo di Cellamare rimase in possesso di questa famiglia per quasi due secoli.
Durante il Fascismo legava Via Martiri Fascisti (oggi Via Libertà) a Via Marconi.